Come interpretare la Posizione Finaziara netta

Il risultato della Posizione Finanziaria Netta fornisce indicazioni importanti sullo stato finanziario di un’azienda:

PFN Positiva: Se la PFN è positiva, significa che l’azienda ha più debiti rispetto alle sue disponibilità liquide e altre risorse finanziarie. In altre parole, l’impresa ha una posizione di indebitamento netto, il che potrebbe indicare una maggiore difficoltà nel gestire i debiti, soprattutto in caso di fluttuazioni dei tassi di interesse o difficoltà economiche.

PFN Negativa: Se la PFN è negativa, significa che l’azienda ha più liquidità e risorse a breve termine rispetto ai suoi debiti finanziari. Una PFN negativa è generalmente vista come un segnale di solidità finanziaria, poiché l’azienda è in grado di coprire i propri debiti con le risorse liquide disponibili. Questo può essere indicativo di una buona gestione del capitale e della liquidità.

PFN Nulla (Equilibrata): Quando la PFN è pari a zero, significa che l’azienda ha un equilibrio tra debiti finanziari e risorse liquide. In altre parole, le disponibilità liquide e gli investimenti a breve termine sono sufficienti a coprire i debiti esistenti, senza una netta posizione di debito o di liquidità.

Per cosa viene utilizzata la Posizione Finanziaria Netta ?

Valutazione della Solidità Finanziaria: La PFN è un indicatore chiave della solidità finanziaria di un’azienda. Una PFN negativa suggerisce che l’impresa ha un buon controllo sulla propria liquidità, mentre una PFN positiva può indicare che l’azienda potrebbe avere difficoltà nel gestire i propri impegni finanziari, specialmente se il debito è elevato o a breve termine.

Capacità di Rimborso del Debito: La PFN consente di capire se l’azienda è in grado di ripagare i propri debiti a breve e lungo termine. Una PFN positiva implica una maggiore difficoltà nel coprire i debiti, mentre una PFN negativa o nulla suggerisce che l’azienda è in una posizione migliore per far fronte agli impegni finanziari.

Accesso al Credito e Fiducia degli Investitori: Le banche, gli investitori e gli analisti finanziari utilizzano la PFN per determinare il rischio finanziario di un’impresa. Un’azienda con una PFN negativa tende ad avere una reputazione migliore sul mercato, poiché è percepita come più solida e meno esposta a rischi di insolvenza. Al contrario, una PFN positiva potrebbe ridurre la capacità dell’azienda di ottenere finanziamenti a condizioni favorevoli.

Gestione della Liquidità e degli Investimenti: Un’attenta gestione della PFN consente all’azienda di ottimizzare l’uso delle proprie risorse liquide e di prendere decisioni strategiche sui finanziamenti. Ad esempio, se l’azienda ha una PFN elevata e una buona quantità di liquidità, potrebbe decidere di ridurre il debito attraverso il rimborso anticipato, migliorando ulteriormente la sua posizione finanziaria.

Come Migliorare la Posizione Finanziaria Netta?

Le aziende possono intraprendere diverse azioni per migliorare la propria PFN, riducendo l’indebitamento e ottimizzando la gestione delle risorse liquide. Ecco alcune strategie:

Riduzione del Debito: Pagare anticipatamente i prestiti o negoziare con le banche per ottenere tassi di interesse più favorevoli.

Ottimizzazione della Liquidità: Investire in attività a breve termine che possano generare rendimenti senza compromettere la liquidità necessaria per le operazioni quotidiane.

Aumento del Capitale Proprio: Attrarre nuovi investitori o incrementare il capitale sociale per ridurre la dipendenza dal debito.

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Calcolare la Posizione Finanziaria Netta

Per il calcolo della Posizione Finanziaria Netta occorre individuare innanzitutto le poste del passivo dello Stato Patrimoniale riguardanti le passività finanziarie, cioè quelle passività che possono determinare interessi passivi.

Possiamo quindi individuare i valori del passivo dello stato patrimoniale relativi a : D) 1) Obbligazioni ; 2) Obbligazioni convertibili ; 3) Debiti verso soci per finanziamenti;  4) Debiti verso banche;
5) Debiti verso altri finanziatori .

Tali voci di bilancio  individuano passività che per loro natura e senza particolari dubbi interpretativi mostrano una natura finanziaria, e pertanto ragionevolmente sono produttive di interessi passivi.
Oltre a queste voci, possono esserne incluse anche altre del passivo di Stato Patrimoniale, previo approfondimento delle loro caratteristiche : laddove sia infatti rilevata una natura finanziaria (“debt-like items”), e non commerciale o corrente, queste andranno incluse nel calcolo della posizione debitoria, viceversa, laddove la connotazione sia di tipo commerciale o corrente, non saranno da considerare nel calcolo della PFN.

Tra le ulteriori voci del passivo che possono presentare una natura finanziaria (previa analisi del singolo caso) possiamo individuare : D) 8) Debiti rappresentati da titoli di credito ; 9) Debiti verso imprese controllate ; 10) Debiti verso imprese collegate ; 11) Debiti verso imprese controllanti ; 11-bis) debiti verso imprese sottoposte al controllo delle controllanti ; 14) Altri debiti.

Circa Trattamento Fine Rapporto (TFR) occorre evidenziare che in una impostazione di scuola italiana, tale fondo sarebbe da considerare come parte della gestione corrente, poiché da esso originato. In tal senso sarebbe, quindi, da escludere dal calcolo della PFN, in quanto posta di matrice non finanziaria. Contrariamente, secondo una impostazione internazionale, il TFR è a tutti gli effetti da considerare un debito assimilabile ai debiti finanziari, in quanto richiedente una rivalutazione periodica, e quindi de facto produttivo di oneri finanziari nel bilancio aziendale.

Per calcolare la PFN occorre che la posizione debitoria sia espressa al netto della cassa e delle disponibilità liquide equivalenti. Pertanto, il calcolo della PFN può essere così epresso:
Debiti finanziari (“interest bearing debt”) + Debiti assimilabili ai debiti finanziari (“debt like items”) + TFR e TFM – Cassa e disponibilità liquide (“cash”) – Attività assimilabili alla cassa (“cash equivalents”) = Posizione finanziaria netta.
La cassa e le disponibilità liquide sono facilmente individuabili all’interno del bilancio civilistico alla voce “C) Attivo circolante IV. Disponibilità Liquide.” Mentre le voci relative alle attività assimilabili alla cassa andranno ricercate con una attenta disamina delle voci di bilancio “C) III. Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni”, per valutare se rappresentano attività prontamente trasformabili in cassa.

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Ebitda normalizzato : significato e utilità

In alcuni casi l’Ebitda può essere utilizzato a fini negoziali, rispondendo a logiche e obiettivi diversi da quelli  centrati sulla misurazione della performance economica.

Si parla in questi casi di “Ebitda normalizzato”, definito anche “Ebitda adjusted” oppure “Ebitda underlying”.

Si può determinare l”Ebitda normalizzato” partendo dall’Ebitda classico sommando i costi di leasing finanziario (inclusi nella voce B8), ii),  le rettifiche per le operazioni “non conformi al mercato” con le parti correlate e gli eventuali ricavi o costi inusuali e non ricorrenti.

A tal fine :

  • i costi di leasing finanziario vengono esclusi dall’Ebitda non perché costituiscano componenti di costo non monetario, bensì per una coerenza con la definizione di PFN che indubbiamente include al suo interno quale componente di indebitamento il debito residuo dei contratti di leasing finanziario.
  • rettifiche per operazioni “non conformi al mercato” con le parti correlate: le transazioni infragruppo oppure con parti correlate, non essendo basate sul confronto diretto col mercato, possono esprimere dei prezzi non negoziati sul mercato e pertanto possono alterare (mediante variazioni in aumento o in diminuzione) la “normale” generazione di cassa della società in oggetto, pertanto devono essere opportunamente sterilizzate;
  • ricavi o costi inusuali e non ricorrenti: trattasi di poste derivanti da specifiche operazioni non ripetibili, come : plusvalenze e minusvalenze realizzate in occasione delle cessioni di rami di attività, nonché i relativi costi accessori; costi o proventi derivanti da svalutazioni/rivalutazioni/riprese di valore; indennizzi assicurativi o contrattuali ricevuti o subiti;
    contributi pubblici ottenuti a seguito di norme temporanee.

Anche alte voci normalmente incluse nella definizione base di Ebitda possono essere riconsiderate per fini negoziali, tipo : incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, altri ricavi, svalutazioni dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide, accantonamenti per rischi ed altri accantonamenti.

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