Astensione dal lavoro per donazione

Donazione di sangue e permessi

I dipendenti che donano gratuitamente il proprio sangue, nella misura minima di 250 grammi, hanno diritto di astenersi dal lavoro per l’intera giornata in cui effettuano la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa. La giornata di riposo viene computata in 24 ore a partire dal momento in cui il lavoratore si è assentato per l’operazione di prelievo del sangue o, mancando tale riferimento, dall’ora in cui risulta effettuato il prelievo in base alle risultanze del certificato medico. Il prelievo deve essere effettuato presso un centro di raccolta fisso o mobile, un centro trasfusionale o un centro di produzione di emoderivati regolarmente autorizzati .

Qualora il lavoratore si sia recato al centro per donare il sangue e la donazione, per motivi di ordine sanitario, non possa essere effettuata o venga effettuata solo parzialmente, il medico dovrà rilasciare al lavoratore un certificato, con l’indicazione del giorno e dell’ora, attestante la mancata o parziale donazione (art. 7 D.M. 8.4.1968). In tale ipotesi non è consentita la rivalsa dell’indennità nei confronti dell’INPS.

Obblighi lavoratore e datore di lavoro

Il lavoratore è tenuto a presentare al datore di lavoro :

– certificato del medico che ha effettuato il prelievo nel quale siano indicati: dati anagrafici del lavoratore e del suo documento d’identificazione; quantità del prelievo; giorno e ora del prelievo con gli estremi dell’autorizzazione del Ministero della sanità;

– dichiarazione attestante la gratuità della donazione, la fruizione del riposo, la riscossione dell’indennità e l’ammontare percepito.

I certificati medici e le dichiarazioni del lavoratore devono essere conservati per 10 anni negli atti dell’azienda.

Retribuzione e rimborso INPS

Il dipendente ha diritto alla normale retribuzione di fatto corrispondente alle ore non lavorate; essa viene corrisposta direttamente dal datore di lavoro. Egli può invece non aver diritto ad alcuna retribuzione nel il caso della donazione effettuata di sabato in caso di settimana corta, o può avere titolo solamente a una retribuzione inferiore a quella giornaliera nel caso del lavoratore che si assenta per la donazione nella giornata prima del termine dell’orario di lavoro.  La retribuzione fissa mensile, quindicinale o settimanale è trasformata in retribuzione giornaliera utilizzando, rispettivamente, il divisore 26, 13 e 6 (22, 11 e 5 in caso di settimana corta). La donazione di sangue effettuata durante un periodo di sospensione per cassa integrazione guadagni dà comunque diritto alla relativa indennità, che prevale, quindi, sull’integrazione salariale.

Ai datori di lavoro spetta il rimborso delle retribuzioni corrisposte ai lavoratori per le ore non lavorate nella giornata di donazione. I datori di lavori tenuti alla denuncia contributiva devono porre a conguaglio la retribuzione spettante per le ore non lavorate nella giornata di donazione e dovranno conservare la documentazione fornita dai lavoratori (dichiarazione del lavoratore e certificazione del centro trasfusionale), provvedendo mensilmente a trasmettere all’INPS l’elenco delle retribuzioni per donazioni di sangue anche parziali (inidoneità alla donazione).

 

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